Tutti a lavoro per il ritorno del popolo di Tawergha

di Vanessa Tomassini.

Dopo l’accordo di pace tra Misurata e Tawergha, ora è il caso di passare all’azione. Sono tantissime infatti le problematiche che gli sfollati devono affrontare una volta ritornati nella loro città, rimasta disabitata per 7 lunghissimi anni. A Tawergha manca proprio tutto: i servizi fognari, l’elettricità e l’acqua corrente, dai beni di prima necessità a quelli di più largo consumo. Tornare in quella che è stata definita una città fantasma, può rischiare di diventare un’ennesima sofferenza, seppure le condizioni siano sicuramente migliori di quelle nelle tende di  fortuna dei campi per gli sfollati di Qarara Al-Qatif, dove oltre al vento, la pioggia e l’insopportabile caldo estivo, i Tawerghani erano esposti al rischio diffuso di punture di insetti e scorpioni.

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Nel cercare di facilitare il ritorno, questa mattina il capo del consiglio locale, Abdelrahman Al-Shakshak, ha incontrato il Ministro per i Rifugiati del Governo di Accordo Nazionale, Yousef Aboubakr Jalal, il quale si è impegnato a fornire beni di base ed altre provviste di cui i cittadini hanno bisogno. I due hanno anche discusso delle questioni legate alla salute e all’istruzione. Poco dopo Shakshak è stato ricevuto insieme ai rappresentanti di Misurata e al comando della zona centrale dal presidente del Consiglio, Fayez al-Serraj, il quale ha sottolineato l’importanza di un ritorno in sicurezza per le famiglie di Tawergha. Serraj ha confermato l’impegno del Governo a fornire quanto necessario ed ha espresso grande apprezzamento per tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere la riconciliazione tra le due città.

 

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